Cusani Palace
Il feudatario Agostino Cusani (1592-1640), ebbe intenzione di costruirsi una dimora consona al tenore di vita della casata. Il progetto fu affidato all’architetto Francesco Maria Richini (1584-1658). Dopo il fondatore, un altro Agostino, il Cardinale Cusani (1655-1730), volle conferire maggiore sontuosità alla dimora ampliandola e facendo costruire, tra il 1712 ed il 1719 (in epoca austriaca), un’artistica facciata. Essa, considerata il prototipo dell’architettura lombarda del primo settecento, è attribuita all’architetto Giovanni Ruggeri. Come è possibile vedere ancora oggi, la facciata è fastosa e solenne, robusta e incisiva, intessuta di elementi decorativi e di cenni stilistici di derivazione romana, lombarda e borrominiana con aggiunte tardo barocche. Il palazzo fu ulteriormente migliorato fra il 1775 ed il 1779 da Ferdinando Cusani (1737-1815) che curò l’artistica sistemazione della facciata interna, arricchendola poi con un magnifico giardino e affidando i lavori all’architetto Giuseppe Piermarini (1734-1808), allievo prediletto del Vanvitelli. Tre palle di cannone austriache conficcate nella facciata piermariniana ricordano l’assedio del Castello Sforzesco da parte delle truppe napoleoniche durante la Campagna d'Italia (1796-1797), guerra-lampo che portò alla conquista della Lombardia e alla fondazione della Repubblica Cisalpina. Dopo Ferdinando, il figlio Luigi Cusani (1769 -1836), notoriamente dedito al gioco, non poté sostenere gli oneri del palazzo e nel 1808 lo vendette al demanio del Regno Italico che vi installò il Ministero della Guerra.
Nel 1814, caduto Napoleone, cessato il Regno Italico, i beni confiscati dai francesi diventano proprietà del nuovo Regno Lombardo-Veneto (parte dell’Impero Austriaco), di cui Milano è la capitale. Il palazzo divenne sede del Comando Militare Austriaco della Lombardia. Nel 1859, in seguito all’annessione della Lombardia al Regno di Sardegna, esso divenne sede di comando di militari italiani. In particolare, nel 1884, con provvedimento voluto dal Ministro Ferrero, vi venne trasferito il Comando del 3° Corpo d'Armata, che era di stanza a Verona. Da allora, eccetto i periodi di mobilitazione per zone di operazioni durante gli eventi bellici, il Comando del 3° Corpo d'Armata ha mantenuto la sua sede in Palazzo Cusani, anche se, dall'aprile 1945 al giugno 1957, assunse la denominazione di III Comando militare territoriale. Durante i mesi successivi alla Liberazione, vi ebbe dimora il Comando generale del Corpo Volontari della Libertà agli ordini del generale Raffaele Cadorna. Malgrado i molteplici interventi di adattamento protrattisi sia sotto il periodo austriaco che nei primi decenni del Novecento, gli interni conservano ancora oggi integre al piano nobile la maggior parte delle decorazioni settecentesche presenti in origine. Il bombardamento che Milano subì nel 1943 purtroppo non risparmiò Palazzo Cusani e, dieci anni dopo, il restauratore Guido Gregorietti intervenne su alcune superfici dipinte danneggiate ed applicò su tela affreschi seicenteschi scoperti durante i restauri fra intercapedini di volte sovrapposte. L’intervento quindi riportò a nuova vita opere che furono occultate in passato per diversi motivi. Sede del Comando del 3° Corpo d’Armata dal 1884 fino al 2001, è attualmente sede nazionale del Comando del Corpo d’Armata di Reazione Rapida della NATO in Italia (NRDC-ITA, NATO Rapid Deployable Corps Italy).